La ricerca Matek si inquadra in una linea di ricerca fondamentale del Centro di studi e piani economici che fin dalla sua nascita (1965) , sotto la direzione di Vera Cao Pinna e l’assistenza permanente di Wassili Leontief, ha partecipato sia al dibattito internazionale sull’uso delle matrici intersettoriali delle economie per scopi di programmazione socio-economica, che alla costruzione presso l’organismo ufficiale di statistica alla costruzione statistica delle Tavole o Matrici input-output dell’economia italiana.
Vera Cao Pinna è stata infatti fin dagli anni 60’ consulente dell’ISTAT per i primi passi della costruzione materiale della Matrice italiana delle interdipendenze settoriali; elaboratrice fin dagli anni 50’ di una matrice input output dell’economia italiana per conto della amministrazione italiana del Piano Marshall (Mutual Security Agency) sotto la guida di Hollis B. Chenery (a quel tempo in relazione a Franco Archibugi, che era funzionario del CIR-ERP, Comitato dei ministri del Governo italiano e si occupava della gestione del “Piano Marshall” in Italia); costruttrice di una matrice input-output della regione Sicilia, che è stato uno dei primi esempi di matrice regionale nel mondo; e infine ha diretto l’assistenza del Centro di studi e piani economici al Servizio statistico delle Comunità europee (il futuro Eurostat) per la costruzione di matrici tecnologiche nelle economie della Comunità. Vera Cao Pinna è stata colei che ha formato presso il Centro un team qualificato in materia di matrici input-ouput (fra cui spiccano i nomi di Camillo Righi, Bruno Ferrara, Maurizio Di Palma) con un costante collegamento con la consultancy e l’amicizia di Wassily Leontief, mai venuta meno nei riguardi del Centro fino alla sua morte.
Il Centro di studi e piani economici, si è trovato così in tutta la sua vicenda storica in stretta connessione con il problema della conoscenza e valutazione delle strutture disaggregate dell’economia, alla luce delle relazioni leontieviane di tipo input-output, sia dal punto di vista teorico che dal quello della raccolta ed elaborazione dei dati. Uno dei momenti più impegnati in questo senso fu quando nei primi anni settanta, il Centro assunse la direzione (per conto del Ministero del Bilancio e della Programmazione economica e del suo organo di studio l’ISPE) di un Progetto di costruzione di un “Quadro contabile per la programmazione socio-economica” (detto
Progetto Quadro) che intendeva permettere un controllo sistematico preventivo delle condizioni e degli effetti di molte decisioni di politica economica e della programmazione. Tale Quadro contabile non fu mai reso operativo in conseguenza della crisi stessa della programmazione economica in Italia, cui non ha corrisposto neppure una salda ed illuminata presenza di una cultura economica accademica. Esso è rimasto tuttavia un gradino di avanzamento di una metodologia generale della pianificazione socio-economica. Il “cuore” del Quadro contabile,infatti, era costituito da una matrice input-output fra i settori produttivi, e la sua funzionalità rispetto a obiettivi: sia di impiego finale delle risorse (consumi finali), sia di impiego dei fattori primari della produzione, cioè lavoro, capitale, e beni naturali e territoriali non riproducibili.
Nel quadro di questa sua storica e permanente linea di ricerca, il Centro sentì il bisogno di fare il punto sullo stato dell’arte in materia attraverso la ricerca (MATEK), ricevendone un contributo dal CNR. La ricerca diede luogo ad un
Rapporto, poi pubblicato tra i rapporti di ricerca del Centro.
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